Vo Binh Dinh

Il Kung Fu Vo Binh Dinh è l’arte marziale tradizionale del Vietnam che ha avuto origine nella provincia di Binh Dinh, la terra di Quang Trung, l’eroe nazionale vietnamita, capace di guidare insieme ai suoi fratelli, il popolo contadino oppresso alla rivolta ed alla vittoria sia contro i nobili vietnamiti che contro i temibili eserciti cinese e tailandese.
Durante l’occupazione francese venne proibito l’insegnamento del Vo Binh Dinh, che venne comunque trasmesso segretamente all’interno dei nuclei famigliari.

Il Vo Binh Dinh (letteralmente “arte marziale di Binh Dinh”) veniva insegnato a più livelli: vi erano tecniche di combattimento e difesa per il popolo comune, tecniche per l’esercito e tecniche di élite per la guardia imperiale (le attuali truppe speciali).

Il Vo Binh Dinh è essenzialmente un’arte marziale da guerra, da campi di battaglia.

Uno degli aspetti prevalenti è la superiorità della “flessibilità sulla rigidità”, caratterizzata da movimenti rapidi e continui, con attacchi fulminei e precisi. Nell’attacco si nasconde la difesa e nella difesa si nasconde l’offensiva verso le parti esposte dell’avversario.
È indispensabile la velocità e non la forza per vincere rapidamente senza esporsi troppo.

Il programma di studio prevede lo studio di
  • combattimento a mani nude, in cui ogni parte del corpo diventa un’arma temibile: pugni e calci, ma soprattutto tecniche di gomito e ginocchio, per un tipo di lotta a stretto contatto. È prevista sia la lotta in piedi che la lotta a terra, con studio di tecniche di percussione, leva e strangolamento.
  • armi tradizionali, fra cui vi sono le armi dei guerrieri e dei nobili come la spada, la lancia, la sciabola e l’alabarda e le armi del popolo come il coltello ed il bastone, nelle sue varie lunghezze, dal bastone corto alla pertica.
  • medicina tradizionale e tecniche per il mantenimento e lo sviluppo della salute
PRINCIPI BASE DEL VO BINH DINH
    Flessibilità contro Forza (Nhu chế Cương)
    Troppo debole per usare la forza contro la forza, il popolo vietnamita doveva combattere sempre contro armate potenti e numerose, tanto sul piano strategico che tattico. Questo portava alla necessità di concludere rapidamente le battaglie ed economizzare le forze con tattiche di schivata (o fuga) morbide e fluide.
    L'attacco comportava la difesa. Nella difesa si preparava l'attacco, osservando le debolezze e le mancanze del nemico. Mai contrastare la forza con altra forza, ma schivare, deviare ed attaccare in un punto più debole. Non siamo come i bufali della foto.


    Corto contro Lungo (Đoản chế Trường)
    A livello di ogni soldato, come a livello di un'intera armata, si utilizzano sempre tecniche di rapidità, senza perdere tempo ed energia: rapidità di schivata, di approccio, di individuazione dei punti deboli per distruggere il potenziale d'attacco del nemico. Chiudere la distanza contro gli attacchi lunghi, con attacchi rapidi e veloci.

    STORIA E ORIGINE DEL VO BINH DINH

    Bình Định storicamente fu una regione che apparteneva all'antico impero Champa, le cui tracce vengono ancora conservate e documentate fino al giorno d'oggi.
    Il Võ Bình Định fu erroneamente considerato uno stile codificato dai fratelli Tây Sơn ma in veritàBình Định gia' comparve nel XV secolo durante la dinastia dei Le e precisamente dall'imperatore Lê Lợi (nella foto sotto, una rappresentazione del grande re) il cui nome da imperatore fu proprio Bình Định Vương Lê Lợi; fu proprio lui a dare l'ordine al suo grande generale Nguyen Trai di scrivere l'opera famosissima nella letteratura vietnamita denomita “Bình Ngô đại cáo” per documentare le battaglie e i fatti avvenuti durante la guerra contro il dominio cinese.

    Il Võ Bình Định ebbe il suo massimo sviluppo e splendore a partire dal XVIII secolo con i fratelli Tây Sơn : Nguyễn Nhạc, Nguyễn Huệ e Nguyễn Lữ i quali portarono tale stile all'interno del loro esercito e crearono i cosiddetti “võ trận”, vale a dire lo studio di vari piani di aperture e chiusura delle truppe dei soldati quando dovevano fronteggiare l'esercito nemico; fu proprio con queste tecniche che piu' volte sconfissero l'esercito dei cinesi fino a riconquistare la propria indipendenza.
    Il fatto degno di nota e' che l'imperatore Quang Trung Nguyễn Huệ fu l'unico, nella lunga storia del Việt Nam, a non aver mai perso neanche una battaglia nella sua vita da condottiero.
    Dall' epoca dei Tây Sơn fino al giorno d'oggi, da Võ Bình Định sono nate diverse altre scuole molto rinomate in Việt Nam come “roi Thuận Truyền” forte per le sue caratteristiche nell 'uso del bastone “roi”, quyền An Thái, An Vinh famoso per le loro forme a mani nude.
    Nell'attuale formazione della federazione võ cổ truyền (am tradizonale viet) molte forme prendono l'origine dal Võ Bình Định.
    (M° Thang Long)

    PROGRAMMA TRADIZIONALE SCUOLA VO BINH DINH


    Il programma di studio del Kung Fu tradizionale prevede la formazione fisica e mentale per chi vuole lavorare su di sè ad ogni livello.
    Le sue tecniche di autodifesa vanno verso l'efficacia immediata attraverso la conoscenza del funzionamento del corpo umano.
    Le persone che iniziano a praticare il Kung Fu solitamente iniziano, già dopo qualche settimana ad osservare i primi benefici a livello fisico e mentale.





    Il programma di formazione per gradi della scuola ASD La Piccola Foresta utilizza il sistema di gradi tradizionale dei 5 colori secondo la teoria dei 5 elementi: nera (acqua), verde (legno), rosso (fuoco), giallo (terra), bianco (metallo).

    Bianca

    La cintura bianca indica il VI Dang (Duan) ha carattere eccezionale e viene disposta tenendo conto delle cariche nazionali ed internazionali ricoperte, dei risultati agonistici di livello internazionale personali o dei propri Atleti, dell’attività didattico – scientifica, delle pubblicazioni realizzate, delle benemerenze od onorificenze della Federazione nazionale o delle Federazioni Internazionali e della permanenza non inferiore a cinque anni nel grado di Gialla 4 (V Dang).

    COME SI INDOSSA LA CINTURA


    Il Kung Fu - Vo Binh Dinh è un'arte marziale tradizionale e perciò profondamente radicata nella cultura e nella filosofia orientale.

    Ogni movimento, ogni colore, ogni comando, ogni grado, ogni piccolo particolare ha un suo preciso e profondo significato. Sempre più profondo, a seconda del livello di comprensione a cui si è giunti nello studio dell'Arte Marziale.
    Partiamo dalla cintura, quel pezzo di stoffa, considerato così tanto importante...
    Quando qualcuno scopre che pratichi le arti marziali, qual è la prima domanda che ti fanno?
    "Di che cintura sei?"!


    Innanzitutto la cintura che portiamo noi è fatta da una striscia di cotone lunga 3 metri e larga 30 cm. Il colore di base è il nero, a cui via via vengono aggiunte strisce di diversi colori (verde, rosso, giallo). Ovviamente i colori hanno un significato simbolico che si rifa alla Legge "Ngu Anh" o dei "Cinque Elementi" in cui il colore nero rappresenta l'acqua, il verde rappresenta il legno, il rosso rappresenta il fuoco, il giallo rappresenta la terra ed il bianco rappresenta il metallo.


    Fa eccezione la primissima cintura data a chi non riesce a completare, a causa dell'età o della mancanza di tempo, il programma per la cintura nera (bianca piccola, simile alla cintura bianca del judo).


    Le due cinture bianche, poste all'inizio ed alla fine del ciclo, stanno a rappresentare un concetto spiegato molto bene da Bruce Lee in una frase a lui attribuita:
    "Prima di iniziare a studiare l'Arte, per me un pugno non era altro che un pugno ed un calcio non era altro che un calcio. Dopo, studiando l'Arte, capii che un pugno non era solo un pugno ed un calcio non era solo un calcio. Adesso che ho compreso l'Arte, un pugno è solo un pugno, un calcio è solo un calcio."


    Ora vediamo come si indossa la cintura.
    La cintura va allacciata sul lato sinistro per i maschi (Duong) e sul lato destro per le femmine (Am).
    E qui si introduce il dualismo Am-Duong, meglio conosciuto nella sua versione cinese di Yin-Yang, che approfondiremo nei prossimi post.
    Duong, la componente maschile - Am, la componente femminile.