08/12/07

L'Ultimo Samurai

Il trailer del miglior film sulle arti marziali (secondo il mio modesto punto di vista)

07/12/07

La tigre - Ho

Nella tradizione marziale della nostra scuola la tigre è il primo animale da studiare in quanto, oltre a rinforzare muscoli ed ossa (la struttura fisica del corpo) sviluppa la capacità di attaccare con tutta la potenza del corpo.

Fa parte dei 5 animali di Shaolin insieme a gru, serpente, pantera e drago.
La tigre è un animale che attacca la preda con tutto il corpo e continua finchè non raggiunge il suo obiettivo. La tigre non è un animale da "toccata e fuga", quando si mette in testa qualcosa combatte fino alla fine per ottenerla.

Questo deve essere il primo gradino nello studio delle arti marziali tradizionali: acquisire lo spirito della tigre.

Parlando più tecnicamente, i movimenti della tigre sono caratterizzati da posizioni stabili e piuttosto basse, dall'irruenza dell'attacco e dai colpi potenti. Tutto il corpo si muove nell'attacco, velocità e potenza sono tutt'uno nella tecnica.

La tigre è caratterizzata inoltre anche dall'uso dell'artiglio, che può graffiare o afferrare. Fin dall'inizio oltre a pugno e palmo si impara ad utilizzare l'artiglio con movimenti rapidi e potenti.

La tigre in Vietnam è detta Ho (in cinese Hu) e possiamo trovarla già nello studio della prima forma il Bat Quai Chan Quyen (la forma dei Movimenti degli Otto Trigrammi) e poi più avanti nella forma Long Ho Hoi Quyen (la forma dell'Unione del Drago e della Tigre). Nelle fotografie ho voluto inserire le immagini di monaci tailandesi che stanno salvando le tigre dal pericolo di estinzione, dimostrandoci anche che non sono animali così feroci (soprattutto se sono ben nutriti!!! :-)))

07/11/07

Il Kung Fu della Piccola Foresta

Stiamo lavorando duramente per sviluppare la nostra piccola Scuola di Arti Marziali. Siamo partiti nell'autunno 2003 con tante idee io e Paolo aprendo il "Vo Duong" presso il Centro OASI di Cuneo.
Alcune delle nostre idee... che ci sia di più nelle arti marziali, che solo calci e pugni... che le arti marziali sono prima di tutto creative e formative (e solo raramente distruttive)... che praticare le arti marziali migliora la nostra salute e non la peggiora... che le arti marziali sono prima un efficace strumento di autodifesa e solo in secondo luogo uno sport da combattimento... che oltre al fisico occorre addestrare anche la mente... che le arti marziali insegnano ad aiutare i più deboli e non ad essere più violenti... che le arti marziali sono per tutti e non solo per i fisici atletici...
Un'avventura piena di imprevisti, ma anche ricca di entusiasmo e di amore verso lo studio e l'approfondimento della tradizione delle Arti Marziali Orientali, soprattutto del nostro Kung Fu, di cui è stato pioniere nella nostra terra di confine, il M° Franco Crisci.
Molte cose sono successe in questo breve periodo di tempo, e posso dirvi, che non ho idea di quante altre succederanno. Ma posso dire che ce la metteremo tutta per sviluppare la nostra Scuola e per diffondere le nostre idee. Desideriamo crescere, desideriamo che molte persone
capiscano il valore profondo delle arti marziali, che non è quello che si vede nei film, o peggio ancora sui ring (Smack Down o Octagon per esempio).
Sono 4 anni di attività, sviluppata in sordina, senza clamori, dimostrazioni di piazza, pubblicità ed articoli sui giornali. E quest'anno abbiamo dovuto cambiare palestra, per mancanza di spazio.
Ora vogliamo cambiare rotta, forse è il momento di fare conoscere la nostra Scuola, di fare sentire la nostra voce... attraverso questo blog, la mailing list, il sito, dimostrazioni pubbliche, giornali...
(nella foto... Il gruppo della Piccola Foresta nel 2004... quando eravamo bianchi e puri. In mezzo a me -sulla sinistra- e Paolo, c'è Franco Crisci)

02/11/07

Mission Statement

Qual è la missione della nostra associazione? Qual è lo scopo della nostra Scuola di Arti Marziali?
  • Migliorare la nostra comunità locale ed i suoi cittadini attraverso l'impatto positivo delle nostre tecniche di formazione e di sviluppo personale
  • Provvedere energia positiva e supporto per lo sviluppo mentale e fisico dei nostri studenti
  • Fornire ispirazione di eccellenza personale attraverso il nostro esempio dentro e fuori dalla nostra scuola di Kung Fu.
  • Assicurare la crescita a lungo termine della scuola e del suo staff di istruttori per dare agli studenti un servizio sempre migliore
  • I nostri studenti sono più importanti dello stile che pratichiamo

22/10/07

La Via dell'Acqua


"Sotto il cielo c’è una Via che vince sempre e una che non vince mai: La via che vince sempre si chiama morbidezza, la via che mai vince si chiama forza. Ambedue si riconoscono con facilità, ma gli uomini non le conoscono."( Lie Tsu).
Nelle arti marziali orientali e in particolar modo in quelle cino-vietnamite il concetto di flessibilità è di importanza fondamentale e l'elemento che maggiormente rappresenta questa caratteristica è senza dubbio l'acqua che con la sua caratteristica di sapersi adattare a tutto, vince su tutto. L'acqua è la metafora più chiara di ciò che dovrebbe diventare chi pratica arti marziali: non forza bruta, ma capacità di cambiare a seconda delle caratteristiche dell'avversario, plasmandosi in modo da poter contenere e inglobare anzichè contrapporsi in modo brusco. Infatti come diceva Lao Tzu nel Tao Te Ching "Nulla al mondo è più morbido e cedevole dell’acqua. Eppure nulla è superiore ad essa nello scavare ciò che è duro e forte. In questo essa è insostituibile. Che il morbido vince il duro, che il debole vince il forte, tutti al mondo lo sanno; ma nessuno sa mettere in pratica questa conoscenza. La verità è paradossale." L'acqua può essere accumulata, acquisendo un enorme potenziale d'azione che potrà essere sfruttato al momento più opportuno e per tale motivo si legge che "le truppe sono impiegate in battaglia dal vincitore come dell'acqua accumulata alla quale si apre una breccia in un precipizio". Inoltre, quando verrà lasciata libera di scorrere fluirà dall'alto verso il basso seguendo il corso naturale delle cose e, come avviene nel processo di trasformazione, non sarà più necessario agire su di essa per farla avanzare, né tantomeno si potrà dubitare che possa invertire la direzione strada facendo: il risultato finale verrà quindi da sé e sarà assicurato. Poiché è fluida, mobile e non vi è alcun anfratto in cui non possa insinuarsi l'acqua diventa il modello ideale per chi fa della morbidezza e della capacità di adattamento al mutare della situazione uno dei suoi cardini, e ne L'arte della guerra si leggerà: "Come l'acqua regola il suo scorrere in base al terreno, così l'esercito deve costruire la vittoria adattandosi al nemico. Gli eserciti non hanno equilibri di forze costanti, così come l'acqua non ha forma costante".
Ancor di più, l'acqua è dotata della capacità di mantenere inalterata la propria sostanza pur mutando continuamente forma. Allo stesso modo dovrebbe agire lo stratega, ossia mantenere costante la propria logica di azione (sconfiggere l'avversario), pur mutando costantemente la strategia in base al diverso potenziale d'azione che il nemico offre.
Infine, proprio perché l'acqua nel suo fluire percorre sempre la via di minor resistenza, non sarà solo il simbolo della massima efficacia, ma diverrà anche il simbolo della massima efficienza ed ancora una volta lo stratega non potrà far altro che suggerirne l'esempio: "La disposizione delle truppe deve somigliare all'acqua. Come l'acqua, nel suo movimento, scende dall'alto e si raccoglie in basso, così le truppe devono evitare i punti di forza e concentrarsi sui vuoti".
Un solo essere racchiude in sé la forza, la fluidità e la dinamicità dell'acqua: il Drago ( in vietnamita LONG), il più fantastico degli animali capace di salire alto nel cielo cavalcando il vento attraverso le nuvole senza neppure essere visto. Il drago è il simbolo del popolo vietnamita e da questo animale mitologico bisogna imparare la virtù dell'aqua: cambiare rimanendo se stessi, sapersi adattare e cambiare forma per poter cambiare e far cambiare forma all'avversario e in questo consiste il difficile compito di chi pratica arti marziali: dimenticare la forza e la contrapposizione per divenire fluidi in un continuo fluire.


Paperissima Martial Arts

Le arti marziali non SONO UNA COSA SERIA!! :-))

15/10/07

Yang Lu Chan

Yang Fu Kui, poi chiamato Yang Lu Chan nacque nel 1799 e morì nel 1872.
La famiglia di Yang Lu Chan era molto povera e proveniva dalla Provincia di Hebei, Prefettura di Guangping, contea di Yongnian. Fin da piccolo Yang aiutava suo padre nel lavoro dei campi e faceva lavori saltuari. Amava le arti marziali ed aveva cominciato a studiare il Kung Fu della Boxe Lunga (Chang Chuan).

Yang conosce l'arte marziale della famiglia Chen
Un periodo di lavoro temporaneo lo passò facendo lavoretti alla farmacia chiamata "Sala della Grande Armonia" (Tai He Tang) situata nella parte occidentale della città di Yongnian. Tale farmacia era stata aperta da Chen De Hu del villaggio Chen nella Provincia di Henan, Prefettura di Huaiqing, contea di Wen.
Un giorno Yang vide alcuni teppisti che vennero alla farmacia in cerca di guai. Uno dei soci della farmacia usò un'arte marziale, che Yang non aveva mai visto prima, e ne ebbe facilmente ragione. Perciò Yang decise di studiare col proprietario della farmacia Chen De Hu. Questi vide che Yang si appassionava ed era ansioso di studiare, cosicché lo mandò al villaggio Chen dal maestro Chen Chang Xing, 14ª generazione della famiglia Chen.


Alla scuola della famiglia Chen
Yang Luchan fece un lungo e difficoltoso viaggio a piedi verso il villaggio Chen per conoscere Chen Chang Xing come suo maestro.
Ma la famiglia Chen, gelosa delle proprie tradizioni, non insegnava la propria arte marziale (Pao Chui Chen Jia - Il pugno di cannone della famiglia Chen) al di fuori della famiglia stessa. Chen Chang Xing decise che Yang Lu-Chan avrebbe potuto entrare soltanto nel cortile anteriore e non nel cortile interno. Dopo aver passato molti anni al villaggio Chen senza ricevere nulla, un giorno Yang Lu Chan fu svegliato dai suoni "Heng!", "Ha!" provenienti dal cortile interno. Yang Luchan si arrampicò su un albero del cortile anteriore e si calò nel cortile interno. Quando vide Chen Chang Xing che insegnava taiji ad un gruppo di studenti, Yang Luchan fu estremamente felice.
Da quel giorno in poi, ogni notte sarebbe andato a guardare quelli che praticavano, e poi segretamente praticava da solo. Dopo aver praticato in tal modo per un po' di tempo, l'abilità di Yang Luchan era grandemente aumentata. Una volta mentre giocava con uno dei più giovani della famiglia Chen, Yang Lu Chan involontariamente usò un impeto di energia taijiquan per gettarlo a terra. Questo attirò l'attenzione di Chen Chang Xing che chiese personalmente a Yang Luchan come ne fosse stato capace. Dopo che Yang Luchan gli ebbe spiegata la ragione, Chen Chang Xing spinse Yang Luchan ad avere una competizione con un altro studente, finita con la sconfitta dello studente. Chen Chang Xing fu molto sorpreso dal talento di Yang Luchan e notò anche la sua sincerità e natura gentile. Fece un'eccezione e accettò Yang Luchan come studente esterno. Yang Luchan passò molti anni praticando duramente da mattina a sera e poi tornò a Yongnian. I circoli di arti marziali in Yongnian, saputo che Yang Luchan era tornato dal suo periodo di studio, vollero uno dopo l'altro competere con lui. Una volta, nel combattimento Yang Luchan perse il controllo e fu battuto dal suo avversario. Arrabbiato con se stesso, decise di ritornare al villaggio Chen per accrescere la sua abilità. Dopo molti altri anni di studio, ri tornò a Yongnian per testare le sue capacità con i massimi esperti di arti marziali. Benché questa volta nessuno lo sconfisse, non ebbe però un netto sopravvento. Yang Luchan disse a se stesso che, benché fosse stato al villaggio Chen a studiare per due volte, non aveva imparato l'essenza del taiji. Perciò andò per la terza volta al villaggio Chen per accrescere la sua abilità.
Chen Chang Xing vide che Yang Luchan era sincero nel suo desiderio di migliorare e che studiava molto seriamente. Ne fu profondamente commosso e gradualmente passò la sua conoscenza a Yang Luchan. Dopo molti anni di severa pratica e studio, l'abilità di Yang Luchan era pura e la sua capacità marziale molto progredita. Divenne uno degli eccezionali praticanti dello stile Chen. Questa volta quando Yang Luchan rientrò a Yongnian nessuno osò sfidarlo.
Il maestro Yang era così flessibile da poter raccogliere una moneta da terra con la bocca, era così veloce che i suoi colpi non potevano essere visti, ma solo sentiti quando oramai avevano raggiunto il bersaglio.

Yang Lu-Chan a Pechino
Dopo che Yang Luchan passò i 40 anni, fu invitato a Pechino per insegnare taijiquan. In un torneo presso la residenza di un nobile sbaragliò gli avversari e la sua reputazione aumentò. Yang Luchan guadagnò l'appellativo "Yang l'invincibile" e portò il mondo delle arti marziali a lustrarsi gli occhi alla nuova visione del taijiquan. Da allora in poi, molti studiarono con Yang Luchan a Pechino. Anche molti parenti e inservienti dell'imperatore della dinastia Qing vollero ricevere l'insegnamento. Più tardi, Yang Luchan fu capo allenatore di arti marziali per la Guardia Imperiale.
All'inizio, quando Yang Luchan stava studiando, il suo scopo era principalmente essere capace di controllare l'avversario e proteggere se stesso. Dopo, mentre insegnava a Pechino, alcuni dei parenti e degli inservienti dell'imperatore non erano in grado di padroneggiare alcuni dei movimenti più difficoltosi. Durante questo periodo notò anche che alcuni dei più malati e deboli, dopo un periodo di pratica, erano divenuti molto forti. Arrivò così a capire che la pratica del taiji aveva effetti sulla salute e sul prolungamento della vita.

27/09/07

Tragedia Birmania

Continua la protesta dei monaci buddisti in Birmania contro il regime militare. Finora sono nove le vittime e centinaia i feriti e gli arrestati. Tra le vittime anche un fotoreporter giapponese.
La Piccola Foresta come Associazione di Arti Marziali, si schiera a favore della pace a fianco del popolo birmano. Domani, in tutto il mondo, ognuno viene invitato a portare qualcosa di rosso per manifestare a fianco dei monaci (vestiti di rosso) per la libertà e contro i regimi totalitari. Anche io lo farò ed invito tutti a farlo, se non altro in omaggio a questi uomini di pace, che senza violenza e senza armi, ma con un coraggio veramente impressionante stanno combattendo la loro battaglia, mettendo a repentaglio la loro stessa vita.
Non usano le armi, ma il loro coraggio e la loro preghiera, la loro fiducia in qualcosa di superiore dà a loro la possibilità di cambiare il mondo, anche quando sembra impossibile.

25/09/07

Conosciamo il Pa Kua

Mercoledì 19 settembre c'è stata l'inaugurazione del nuovo anno alla Scuola di Kung Fu della Piccola Foresta. Nuovi amici tra noi, tante gioiose conferme ed un inaspettato fuori programma.

Un ragazzo di nome Mathieu, proveniente dalla Toscana ed ospite dell'ostello OASI, richiamato dagli schiamazzi dei nostri "silenziosissimi" guerrieri, è venuto a presentarsi ed a mostrarci qualcosa della sua arte marziale: il Pa Kua, eseguendo per noi la "forma ombra".

Il Pa Kua è un'arte marziale interna, caratterizzata da movimenti fluidi, ma rapidi, prevede l'utilizzo di tecniche di palmo e di movimenti circolari.
Durante la pratica lo studente deve imparare a controllare il bacino, che controlla la direzione del corpo che si muove con un andatura circolare.
Particolarmente importanti sono gli esercizi del cambio di palmo (singolo o doppio). Altra tecnica particolare è "la schiena del drago" che insegna a muovere la schiena in un modo particolare, come un onda, con il risultato di scaricare la forza dei colpi in un modo simile ad una frusta.


Un'ultima nota Pa Kua è cinese, in vietnamita viene tradotto con Bat Quai... Non vi ricorda niente? Ah sì, il Bat Quai Chan Quyen, la nostra forma base... Il Movimento degli Otto Trigrammi.

13/09/07

Si parte!

Mercoledì 19 settembre dalle ore 19.00 alle 20.30 si parte con la lezione introduttiva di Kung Fu per ragazzi.
Cominciamo come sempre presso il Centro O.A.S.I. di Via Monsignor Peano, 8 a Cuneo e poi da ottobre ci sposteremo in una palestra più grande, perchè qui siamo già un po' strettini! ;-)

Sul fronte internet appaiono interessanti novità oltre a questo blog.
  • il sito www.lapiccolaforesta.altervista.org la vetrina della nostra associazione. Si tratta di una semplice pagina che spiega molto rapidamente quello che facciamo. Aspetto vostri commenti e consigli per migliorarla
  • la mail della Scuola lapiccolaforesta@altervista.org. Si tratta di una mail ufficiale riservata all'associazione alla quale potete scrivere per qualunque informazione personale
  • la mailing list che servirà ad inviare informazioni in modo molto più rapido e completo e ad approfondire temi che è difficile (per questioni di tempo) sviluppare in palestra. Iscriviti liberamente mandando un messaggio vuoto all'indirizzo lapiccolaforesta-subscribe@yahoogroups.com
Sul fronte palestre, oltre alla nostra sede di Cuneo probabilmente apriremo anche un punto a Caraglio riservato agli adulti (o almeno a tutti quelli che hanno compiuto minimo 10 anni. Per noi sono già adulti :-) ).
Inoltre abbiamo raggiunto un accordo con la palestra Vo Binh Dinh di Borgo San Dalmazzo (istruttore Davide Bertaina, altra associazione sportiva) per un libero scambio negli allenamenti. In poche parole ogni tesserato presso la nostra associazione o quella di Borgo potrà (previa esibizione della tessera che garantisce di essere assicurati) partecipare liberamente a qualsiasi sessione di allenamento senza aggiunta di costi.
Sperando di migliorare sempre più i servizi per i nostri associati vi auguriamo un proficuo e divertente anno di Kung Fu.
A proposito di anno. Secondo il calendario cinese, iniziamo nell'anno del cinghiale (Zhu) e dal 7 febbraio 2008 passeremo nell'anno del topo (Wu Zi). Non c'entra niente, ma in qualche modo dovevo pur fare il figo, no? :-)

28/06/07

Ritiro a Pietraporzio

Tutti i grandi campioni in estate vanno in ritiro in montagna, e così anche noi valorosi guerrieri ne abbiamo approfittato per regalarci 2 giorni di divertimento in alta Valle Stura.
Siamo partiti sabato 23 alle 17 da Cuneo e dopo circa un'ora siamo arrivati alla nostra meta: Pietraporzio (Peyropuerc :-)). Carichi di zaini e provviste ci siamo sistemati nella piccola casetta di Via Saretto e via! tutti al campetto per goderci le ultime ore di sole della giornata.
Piccola partita a calcio, con alcuni inserimenti esterni (hanno portato il pallone, eh eh :-)) ed un mare di risate, fra la performance di Paolo, le "scarpe volanti" di Marco, le parate del piccolo Andrè.... La serata continua con la cena conviviale e poi con la mitica notturna di "guardie e ladri". E sì anche due "seri dottori" (come me e Paolo) con 30 e più anni suonati giocano a "guardie e ladri" nella notte di Pietraporzio.... è già una fortuna che non ci hanno arrestati per schiamazzi notturni.
Poi tutti a letto. Esatto, a letto, non a dormire perchè si continua con storielle e barzellette... fin quando ormai esausti.... abbiamo soppresso Paolo!!! :-))
Sveglia presto la mattina.... colazione abbondante e poi si parte verso la montagna, prima in auto fino al Piano della Regina e poi a piedi fino al "Merze Gros" (grosso larice). Ovviamente i più esperti montanari hanno staccato i camminatori meno esperti, ma alla fine siamo arrivati tutti.
Ci siamo fermati al laghetto presso "Lou Merze Gros" e dopo le pressanti ed insistenti richieste di Francesco siamo saliti sull'isolotto del laghetto. Inutile dire che alcuni di noi sono riusciti ad "inumidirsi" i piedi!! :-)))
Poi un po' di pausa e di sole e verso le 17 siamo tornati al paesello. Dopo aver sistemato tutto, e ripreso bagagli e vettovaglie ci siamo incamminati verso casa.

27/05/07

Esami per il passaggio di grado

Ieri 26 maggio 2007 si sono svolti a Cuneo, presso il Centro Oasi di Via Monsignor Peano 8, gli esami di fine anno per il passaggio di grado.
Accolti da un caloroso pubblico di amici e genitori, 13 ragazzi hanno dimostrato quanto hanno appreso nelle lezioni di Kung Fu.
Lo spettacolo, con l'ottima regia del Yao Su Paolo, è stato molto apprezzato soprattutto per l'impegno e la determinazione di tutti i ragazzi.
Hanno conseguito il grado di cintura bianca piccola (thieu trang): André, Diego, Federico, Gabriele, Lorenzo, Marc, Marco e Niccolò. Gli otto "neofiti" hanno dimostrato le tecniche base di difesa personale e di combattimento, oltre a posizioni, pugni, calci, cadute e le domande a sorpresa di teoria.
Hanno conseguito il grado di cintura nera (Den): Luca e Michele. Hanno eseguito varie tecniche di combattimento e di difesa personale. Luca ha inoltre eseguito metà del Bat Quai Chan Quyen (La Forma degli Otto Trigrammi) in modo impeccabile.
Hanno conseguito il grado di cintura verde (Xanh): Francesco e Giorgio. Hanno eseguito tecniche di combattimento a mani nude, di coltello, difesa da attacchi da bastone e la forma Than Dong Quyen (La Forma del Bambino Prodigio, conosciuta anche come Il Bambino Re del Cielo).
Oltre a questo, combinazioni di calci e tecniche hanno permesso di valutare la loro preparazione tecnica.
Ha conseguito il grado di cintura verde + 2 strisce (Xanh 2): Luca. Ottima esecuzione di tecniche di combattimento a mani nude (lotta vietnamita "Vat" e tecniche acrobatiche), tecniche armate (bastone corto, bastone lungo e sciabola), la forma a mani nude Long Ho Hoi Quyen (La Forma dell'Unione del Drago e della Tigre) e la forma di sciabola Do Long Dao (La Sciabola Mortale del Drago).
Al termine della dimostrazione è seguita la consegna delle cinture, dei diplomi e dei Budo-Pass, la fotografia di rito e il rinfresco finale.
Noi Istruttori Guido e Paolo siamo molto fieri dei nostri bravissimi allievi, che lavorano ogni giorno con la massima determinazione nel dare il meglio di se stessi, nell'aiutarsi vicendevolmente, per essere persone migliori in una società migliore. Grazie Ragazzi.

16/05/07

Seminario Fisco e Associazioni

Martedì 15 maggio alle ore 21.00 si è svolto a Savigliano un seminario organizzato dal Comitato Provinciale CSEN di Cuneo su Fisco ed Associazioni Sportive e che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle associazioni del cuneese.
Ha introdotto la serata l'Ing. Mario Picco, Presidente Regionale dello CSEN Piemonte. La Dott. Loredana Murizzasco ha poi illustrato il tema degli obblighi fiscali delle Associazioni, fornendo anche una ricca dispensa a tutti i partecipanti.
In seguito il Dott. Franco Crisci, vice-presidente del Comitato CSEN Provinciale (nonché maestro di Kung Fu), ha illustrato con entusiasmo ed energia il ruolo degli enti di Promozione Sportiva ed i rapporti di tali enti (nel caso specifico dello CSEN) con le associazioni sportive.
Poi è tornato Mario Picco a parlare dei bandi di promozione sportiva offerti dalla Regione Piemonte e che a breve saranno a disposizione delle associazioni per implementare le loro attività istituzionali.
Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti dello CSEN - Comitato Provinciale di Savona: il presidente Mauro Diotto ed il Dott. Alan Lazzarini (maestro di Karate). I due hanno discusso ampiamente sull'importanza della tutela legale per le associazioni e gli associati.
La serata si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione ed i saluti finali del Presidente del Comitato Provinciale CSEN di Cuneo, Bruno Alesso che ha offerto anche un ottimo rinfresco.

12/05/07

Quanto e come allenarsi

Maggiore è la quantità di tempo che dedichiamo alla pratica delle Arti Marziali e più rapidi sono i risultati. E questo è ovvio per qualsiasi arte si pratichi.
Ma per quanto tempo? Un'ora? Due, tre? E quante volte alla settimana? Una, due, tre?
Molto dipende dal livello già raggiunto e dagli obiettivi da raggiungere. Infatti se per un atleta orientato alla competizione ed al free-style è necessario un impegno maggiore, per un principiante non è necessario esagerare.

Soprattutto per chi è interessato solo alla difesa personale. L'allenamento deve essere un piacere ed un divertimento. Non un peso eccessivo. Pertanto per un principiante (0-6 mesi di pratica) sono ottimi 10 minuti di allenamento a casa per 3 volte a settimana.

Diverso è per l'allenamento in palestra dove le sessioni devono essere max di 45 minuti, per avere sempre un'ottima attenzione. Se è difficile prestare attenzione per 45 minuti, è bene ridurre a 30' o 20'. Se invece si riesce a mantenere la mente affilata come un rasoio, si può andare oltre, fino ad un'ora di allenamento. Si possono avere anche tempi maggiori, ma questi vanno comunque intervallati da attività più distensive, in modo da "spezzare" la tensione e rilassare la mente.

Ovviamente la regolarità di pratica è la cosa migliore, per avere progressi continui e facilmente osservabili. 'importante è che sia regolare e curata con la massima attenzione.
Ma la quantità non è tutto. Oltre alla quantità è necessaria la "qualità".
Che cosa significa qualità dell'addestramento? Significa porre la massima concentrazione in quello che si fa, significa cancellare tutte le distrazioni, significa spegnere la radio e la televisione, significa creare l'ambiente adatto all'apprendimento.

La musica può andare benissimo, quando si lavora con attività di tipo aerobico, in cui occorre darsi la carica, oppure quando si esegue, dopo averla imparata alla perfezione, una forma in modo dimostrativo, ma non deve disturbare l'attenzione.

Una buona pratica richiede attenzione in quello che si fa. Devi avere gli occhi bene aperti, provare intensamente le sensazioni che ti dà il tuo corpo, osservare, ascoltare... E questo si può fare allenandosi in coppia, oppure da soli, ed in questo caso la cosa migliore è lavorare di fronte ad uno specchio per potersi vedere anche "da fuori".

E poi l'allenamento deve essere specifico. Se ci si prepara per un gara di combattimento, l'allenamento deve essere calibrato sul combattimento. Se il combattimento di gara dura 3 minuti, deve essere calibrato su un tempo simile.

Pertanto la corsa di resistenza non necessariamente è adatta a questo tipo di preparazione, se non per la costruzione di un "fondo" cardiocircolatorio, migliore è la preparazione sui 3 minuti, con sequenze "tirate" di calci o sequenze di combattimento, tecniche a catena.... 3 minuti "tirati"

14/04/07

Il principio di Am e Duong

Am e Duong (Yin e Yang) rappresentano l'eterno cambiamento.
Am e Duong sono due forze opposte, che si trasformano continuamente in cerca dell'equilibrio. Così come non c'è maschio senza femmina, non c'è luce senza ombra, non c'è sinistra senza destra, non c'è notte senza giorno...
Separate, ma sempre insieme Am e Duong rappresentano l'evoluzione di tutte le cose.
Am è Duong sono i lati di una moneta, non può esistere uno senza l'altro. Insieme rappresentano il continuo ed inevitabile cambiamento.
Am è il lato femminile, la parte nera del simbolo: la notte, l'inverno, il freddo, il nord, la luna, l'ombra, i colori nero, azzurro e verde, l'immaginazione, l'intuizione, la creatività, la flessibilità, la
quiete, la meditazione, la filosofia...
Duong è il lato maschile, la parte bianca del simbolo: il giorno, l'estate, il caldo, il sud, il sole, la luce, i colori rosso, giallo e bianco, l'azione, il movimento, la velocità, la forza, la logica, il ragionamento, la scienza, la tecnologia...
Ma come ben si vede dal simbolo Am e Duong sono in continuo mutamento, quando Am arriva al massimo della sua espansione (Thai Am = Grande Am), sorge al suo interno un piccolo Duong (Thieu Duong = Piccolo Duong) e viceversa. La linea di demarcazione, ferma e definita nel disegno, nella realtà è in continuo cambiamento. In verità non c'è nemmeno una così netta distinzione fra i due colori, ma è un susseguirsi di livelli di grigio.
Ogni cosa tende ad uno stato di armonia ed equilibrio. Nulla può essere totalmente Am o totalmente Duong.
Come si può notare, anche dalle nostre cinture, si parte dal Thai Am (cintura nera) e muovendosi tra i vari colori, si arriva al Thai Duong (cintura bianca). Il maestro con cintura bianca insegnerà ad allievo con cintura nera, e via così per un ciclo continuo di Am e Duong.
Nella pratica delle arti marziali, ma anche in ogni situazione, occorre cercare il giusto equilibrio fra Am e Duong, fra medit-azione ed azione! :-)
In conclusione, una nota sul simbolo di Am e Duong. Se ne vedono tanti in giro, di vari colori e forme. Ad essere precisi il verso simbolo è orientato con il il bianco Duong in alto a sinistra. Dato che il Thai Duong è l'estate (il sud, rappresentato in alto per la sua importanza, dato che dal sud arrivano il calore ed i venti che portano le piogge e favoriscono raccolti abbondanti) va posto in alto, segue l'autunno a destra (Thieu Am), e poi l'inverno in basso (Thai Am) e di nuovo la primavera a sinistra (Thieu Duong).
Per approfondire il concetto puoi leggere anche il mio articolo sul blog NonSoloReiki.

11/04/07

L'Arte della Guerra in italiano

Taoismo
Questa pagina del sito di Gianfranco Bertagni, è ricca di spunti interessanti sul taoismo. Veramente tutto il sito mi sembra ricchissimo ed interessante.
Da questa pagina è possibile anche scaricare in italiano il libro di Sun Tzu "L'Arte della Guerra"
Un ringraziamento a Giampiero Bertagni per il suo eccellente lavoro!

Il Libro dei Cinque Anelli

Samurai Miyamoto Musashi's Book of 5 Rings - The Japanese Art of War

Un link dallo stesso sito dell'Arte della Guerra, con il libro dei Cinque Anelli di Miyamoto Musashi, samurai giapponese (1584-1645)
A casa ho anche il libro in italiano:
Il libro dei cinque anelli - La vita come strategia
di Miyamoto Musashi
Edizioni Demetra
Costava qualche anno fa... 5,16 €, non penso che il prezzo sia cambiato di molto.

L'Arte della Guerra di Sun Tzu

The Art of War by Sun Tzu
Questo sito, in inglese è molto bello e tratta molto bene i contenuti del libro. Ben fatto e ricco di immagini stupende. Da vedere!
Qui invece riporto un aneddoto che ho trovato su Wikipedia e che ci mostra il valore militare dell'autore del libro.
L’aneddoto riguarda la dimostrazione della capacità di saper condurre le truppe, richiesta dall’Imperatore Helu al generale Wu, prima di essere assunto. A questa richiesta Sun Tzu rispose positivamente e l’Imperatore gli chiese se la dimostrazione la poteva fare usando le donne del suo harem e Sun Tzu accettò.
Sun Tzu suddivise le donne, che si dice fossero 300, in due gruppi e pose a capo di ciascun gruppo le due favorite. Poi disse le regole che dovevano seguire, guardare verso il cuore quando Sun Tzu diceva la parola avanti, guardare la mano sinistra, quando diceva a sinistra, guardare la mano destra quando diceva a destra e guardare alle spalle quando diceva indietro. Gli ordini furono dati tre volte e spiegati cinque volte, poi si passò alla pratica. Al rullo dei tamburi si ordinò alla donne di volgersi a destra e le donne scoppiarono in una grassa risata. Sun Tzu disse: “Se le regole non sono chiare e le spiegazioni sono prive di infervoramento, la responsabilità è del generale.” Ripeté gli ordini tre volte e li spiegò di nuovo altre cinque volte e poi al rullo dei tamburi venne ordinato alle donne di volgersi a sinistra e di nuovo le donne scoppiarono in una fragorosa risata. Sun Tzu disse: “Se le regole non sono chiare e le spiegazioni sono prive di infervoramento, la colpa è del generale; se, dopo i chiarimenti, non ci si conforma alle regole, la responsabilità è degli ufficiali”. Detto così fece arrestare le due favorite dicendo di farle decapitare. L’Imperatore, che seguiva le manovre dall’alto di un terrazzo, vedendo che si voleva uccidere le sue amate concubine mandò un messaggio: “Mi sono convinto che il generale sa impiegare le truppe. Se sarò privato di queste due concubine morirò di fame quindi desidero che non vengano decapitate”. “Il vostro servitore è già stato nominato generale e quando un generale comanda l’esercito, può anche non accogliere alcuni degli ordini del suo signore”. Le due donne vennero decapitate. Poi Sun Tzu mise a capo dei gruppi di donne le concubine immediatamente inferiori per rango, fece rullare i tamburi e questa volta le donne andarono a destra, a sinistra, avanti e indietro, in ginocchio e in piedi, in perfetto ordine e senza fiatare. A questo punto Sun Tzu mandò un messaggio che le truppe erano pronte ad essere passate in rassegna, che potevano essere impiegate come lui voleva, spingendole a passare anche attraverso l’acqua o il fuoco. Il re lo congedò senza passare in rivista le truppe e Sun Tzu commentò: “Il re ama le belle parole ma non sa metterle in pratica”. Helu capì che Sun Tzu era un generale valido e lo assunse. Sun Tzu dimostrò le sue capacità sconfiggendo lo stato di Chu, fino a penetrare nella città di Ying e tenendo a bada gli stati di Qi e di Jin.

29/01/07

La Via del Guerriero

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