22/10/07

La Via dell'Acqua


"Sotto il cielo c’è una Via che vince sempre e una che non vince mai: La via che vince sempre si chiama morbidezza, la via che mai vince si chiama forza. Ambedue si riconoscono con facilità, ma gli uomini non le conoscono."( Lie Tsu).
Nelle arti marziali orientali e in particolar modo in quelle cino-vietnamite il concetto di flessibilità è di importanza fondamentale e l'elemento che maggiormente rappresenta questa caratteristica è senza dubbio l'acqua che con la sua caratteristica di sapersi adattare a tutto, vince su tutto. L'acqua è la metafora più chiara di ciò che dovrebbe diventare chi pratica arti marziali: non forza bruta, ma capacità di cambiare a seconda delle caratteristiche dell'avversario, plasmandosi in modo da poter contenere e inglobare anzichè contrapporsi in modo brusco. Infatti come diceva Lao Tzu nel Tao Te Ching "Nulla al mondo è più morbido e cedevole dell’acqua. Eppure nulla è superiore ad essa nello scavare ciò che è duro e forte. In questo essa è insostituibile. Che il morbido vince il duro, che il debole vince il forte, tutti al mondo lo sanno; ma nessuno sa mettere in pratica questa conoscenza. La verità è paradossale." L'acqua può essere accumulata, acquisendo un enorme potenziale d'azione che potrà essere sfruttato al momento più opportuno e per tale motivo si legge che "le truppe sono impiegate in battaglia dal vincitore come dell'acqua accumulata alla quale si apre una breccia in un precipizio". Inoltre, quando verrà lasciata libera di scorrere fluirà dall'alto verso il basso seguendo il corso naturale delle cose e, come avviene nel processo di trasformazione, non sarà più necessario agire su di essa per farla avanzare, né tantomeno si potrà dubitare che possa invertire la direzione strada facendo: il risultato finale verrà quindi da sé e sarà assicurato. Poiché è fluida, mobile e non vi è alcun anfratto in cui non possa insinuarsi l'acqua diventa il modello ideale per chi fa della morbidezza e della capacità di adattamento al mutare della situazione uno dei suoi cardini, e ne L'arte della guerra si leggerà: "Come l'acqua regola il suo scorrere in base al terreno, così l'esercito deve costruire la vittoria adattandosi al nemico. Gli eserciti non hanno equilibri di forze costanti, così come l'acqua non ha forma costante".
Ancor di più, l'acqua è dotata della capacità di mantenere inalterata la propria sostanza pur mutando continuamente forma. Allo stesso modo dovrebbe agire lo stratega, ossia mantenere costante la propria logica di azione (sconfiggere l'avversario), pur mutando costantemente la strategia in base al diverso potenziale d'azione che il nemico offre.
Infine, proprio perché l'acqua nel suo fluire percorre sempre la via di minor resistenza, non sarà solo il simbolo della massima efficacia, ma diverrà anche il simbolo della massima efficienza ed ancora una volta lo stratega non potrà far altro che suggerirne l'esempio: "La disposizione delle truppe deve somigliare all'acqua. Come l'acqua, nel suo movimento, scende dall'alto e si raccoglie in basso, così le truppe devono evitare i punti di forza e concentrarsi sui vuoti".
Un solo essere racchiude in sé la forza, la fluidità e la dinamicità dell'acqua: il Drago ( in vietnamita LONG), il più fantastico degli animali capace di salire alto nel cielo cavalcando il vento attraverso le nuvole senza neppure essere visto. Il drago è il simbolo del popolo vietnamita e da questo animale mitologico bisogna imparare la virtù dell'aqua: cambiare rimanendo se stessi, sapersi adattare e cambiare forma per poter cambiare e far cambiare forma all'avversario e in questo consiste il difficile compito di chi pratica arti marziali: dimenticare la forza e la contrapposizione per divenire fluidi in un continuo fluire.


Paperissima Martial Arts

Le arti marziali non SONO UNA COSA SERIA!! :-))

15/10/07

Yang Lu Chan

Yang Fu Kui, poi chiamato Yang Lu Chan nacque nel 1799 e morì nel 1872.
La famiglia di Yang Lu Chan era molto povera e proveniva dalla Provincia di Hebei, Prefettura di Guangping, contea di Yongnian. Fin da piccolo Yang aiutava suo padre nel lavoro dei campi e faceva lavori saltuari. Amava le arti marziali ed aveva cominciato a studiare il Kung Fu della Boxe Lunga (Chang Chuan).

Yang conosce l'arte marziale della famiglia Chen
Un periodo di lavoro temporaneo lo passò facendo lavoretti alla farmacia chiamata "Sala della Grande Armonia" (Tai He Tang) situata nella parte occidentale della città di Yongnian. Tale farmacia era stata aperta da Chen De Hu del villaggio Chen nella Provincia di Henan, Prefettura di Huaiqing, contea di Wen.
Un giorno Yang vide alcuni teppisti che vennero alla farmacia in cerca di guai. Uno dei soci della farmacia usò un'arte marziale, che Yang non aveva mai visto prima, e ne ebbe facilmente ragione. Perciò Yang decise di studiare col proprietario della farmacia Chen De Hu. Questi vide che Yang si appassionava ed era ansioso di studiare, cosicché lo mandò al villaggio Chen dal maestro Chen Chang Xing, 14ª generazione della famiglia Chen.


Alla scuola della famiglia Chen
Yang Luchan fece un lungo e difficoltoso viaggio a piedi verso il villaggio Chen per conoscere Chen Chang Xing come suo maestro.
Ma la famiglia Chen, gelosa delle proprie tradizioni, non insegnava la propria arte marziale (Pao Chui Chen Jia - Il pugno di cannone della famiglia Chen) al di fuori della famiglia stessa. Chen Chang Xing decise che Yang Lu-Chan avrebbe potuto entrare soltanto nel cortile anteriore e non nel cortile interno. Dopo aver passato molti anni al villaggio Chen senza ricevere nulla, un giorno Yang Lu Chan fu svegliato dai suoni "Heng!", "Ha!" provenienti dal cortile interno. Yang Luchan si arrampicò su un albero del cortile anteriore e si calò nel cortile interno. Quando vide Chen Chang Xing che insegnava taiji ad un gruppo di studenti, Yang Luchan fu estremamente felice.
Da quel giorno in poi, ogni notte sarebbe andato a guardare quelli che praticavano, e poi segretamente praticava da solo. Dopo aver praticato in tal modo per un po' di tempo, l'abilità di Yang Luchan era grandemente aumentata. Una volta mentre giocava con uno dei più giovani della famiglia Chen, Yang Lu Chan involontariamente usò un impeto di energia taijiquan per gettarlo a terra. Questo attirò l'attenzione di Chen Chang Xing che chiese personalmente a Yang Luchan come ne fosse stato capace. Dopo che Yang Luchan gli ebbe spiegata la ragione, Chen Chang Xing spinse Yang Luchan ad avere una competizione con un altro studente, finita con la sconfitta dello studente. Chen Chang Xing fu molto sorpreso dal talento di Yang Luchan e notò anche la sua sincerità e natura gentile. Fece un'eccezione e accettò Yang Luchan come studente esterno. Yang Luchan passò molti anni praticando duramente da mattina a sera e poi tornò a Yongnian. I circoli di arti marziali in Yongnian, saputo che Yang Luchan era tornato dal suo periodo di studio, vollero uno dopo l'altro competere con lui. Una volta, nel combattimento Yang Luchan perse il controllo e fu battuto dal suo avversario. Arrabbiato con se stesso, decise di ritornare al villaggio Chen per accrescere la sua abilità. Dopo molti altri anni di studio, ri tornò a Yongnian per testare le sue capacità con i massimi esperti di arti marziali. Benché questa volta nessuno lo sconfisse, non ebbe però un netto sopravvento. Yang Luchan disse a se stesso che, benché fosse stato al villaggio Chen a studiare per due volte, non aveva imparato l'essenza del taiji. Perciò andò per la terza volta al villaggio Chen per accrescere la sua abilità.
Chen Chang Xing vide che Yang Luchan era sincero nel suo desiderio di migliorare e che studiava molto seriamente. Ne fu profondamente commosso e gradualmente passò la sua conoscenza a Yang Luchan. Dopo molti anni di severa pratica e studio, l'abilità di Yang Luchan era pura e la sua capacità marziale molto progredita. Divenne uno degli eccezionali praticanti dello stile Chen. Questa volta quando Yang Luchan rientrò a Yongnian nessuno osò sfidarlo.
Il maestro Yang era così flessibile da poter raccogliere una moneta da terra con la bocca, era così veloce che i suoi colpi non potevano essere visti, ma solo sentiti quando oramai avevano raggiunto il bersaglio.

Yang Lu-Chan a Pechino
Dopo che Yang Luchan passò i 40 anni, fu invitato a Pechino per insegnare taijiquan. In un torneo presso la residenza di un nobile sbaragliò gli avversari e la sua reputazione aumentò. Yang Luchan guadagnò l'appellativo "Yang l'invincibile" e portò il mondo delle arti marziali a lustrarsi gli occhi alla nuova visione del taijiquan. Da allora in poi, molti studiarono con Yang Luchan a Pechino. Anche molti parenti e inservienti dell'imperatore della dinastia Qing vollero ricevere l'insegnamento. Più tardi, Yang Luchan fu capo allenatore di arti marziali per la Guardia Imperiale.
All'inizio, quando Yang Luchan stava studiando, il suo scopo era principalmente essere capace di controllare l'avversario e proteggere se stesso. Dopo, mentre insegnava a Pechino, alcuni dei parenti e degli inservienti dell'imperatore non erano in grado di padroneggiare alcuni dei movimenti più difficoltosi. Durante questo periodo notò anche che alcuni dei più malati e deboli, dopo un periodo di pratica, erano divenuti molto forti. Arrivò così a capire che la pratica del taiji aveva effetti sulla salute e sul prolungamento della vita.