18/04/10

Il Kung Fu migliora postura ed equilibrio

Il Centro Provinciale Medicina dello Sport di Cuneo in collaborazione con la FIWuK (Federazione Italiana WuShu Kung Fu) - sezione di Cuneo, ha condotto una ricerca su posturologia ed equilibrio per evidenziare come la pratica delle arti marziali possa migliorare significativamente alcuni aspetti relativi alla salute psicofisica.

Anche l'ASD La Piccola Foresta - Kung Fu Cuneo ha partecipato all'iniziativa fortemente voluta dalla FIWuK Piemonte, nell'ambito della ricerca e della promozione del Kung Fu.

Numerosi studi di settore mettono in evidenza come la progressiva riduzione dell'attività motoria che caratterizza la popolazione occidentale possa condurre, anche in assenza di lesioni, ad una progressiva instabilità funzionale delle articolazioni, ridotta capacità di equilibrio e conseguente insicurezza posturale e dei movimenti. Questa situazione appare ancor più evidente nei soggetti di età avanzata, in cui si manifesta con una scelta di compiti motori sempre più semplificati ed un ulteriore peggioramento del disequilibrio.


La regressione da non uso è confermata dal fatto che brevissimi periodi di allenamento con un sistema di training idoneo consentono di migliorare il controllo posturale statico e dinamico, con un importante recupero dell’autonomia e della sicurezza di movimento.

Scopo dello studio è stato quello di verificare se i soggetti presi in esame, tutti praticanti di Kung Fu, abituati a gesti e posture particolari e quindi a stimolare in modo specifico l’apparato propriocettivo, abbiano acquisito caratteristiche posturologiche tali da distinguerli dal resto della popolazione.

Sono stati riscontrati risultati migliori rispetto alla popolazione generale per quanto riguarda autonomia e scostamento da asse medio nelle prove statiche, soprattutto per quanto riguarda il minor calo prestazionale senza l’aiuto visivo (l’apparato propriocettivo da solo in questi soggetti è più efficiente).

Risultati decisamente interessanti sono emersi dall’analisi della strategia posturologica che questi atleti adottano nell’affrontare le prove a cui sono stati sottoposti: i valori assoluti sono stati nella quasi totalità dei casi buoni, se non ottimi.

Ma il dato più rilevante è quello legato all’età. Indipendentemente dalle risultanze specifiche sulla stabilità finale, questi soggetti paiono adottare spontaneamente le strategie più adatte alla situazione, anche con l’avanzare degli anni, mettendo in pratica quella che semplicemente si chiama “esperienza”, in questo caso da definirsi meglio come adattamento virtuoso neurofisiologico.

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